Risponde Giovanni "John" Cardellino, cantante della band
L'IMPERO DELLE OMBRE; chi scelse questo nome, oscuro ed evocativo al tempo stesso?
Salve a tutti, il nome L'IMPERO DELLE OMBRE, oltre all'idea di formare una band di "Cemetery Rock", è opera mia. Ai tempi nei primi anni Novanta ero molto preso dalla lettura di libri di letteratura horror, magia, esoterismo ed occultismo assortito, ed è proprio in uno di questi libri (credo di Rendhell o del Reggiani della Hermes Edizioni comunque, ora non ricordo con precisione) che mi imbattei in questo termine cosi' magico ed evocativo che in pratica è sinonimo di inferno.
Poi pensai bene di comporre il logo della band cingendo il moniker dentro un "sigillo magico di protezione" dagli attacchi ostili ad opera dell'occultista tedesco Cornelius Agrippa.
In base a quali esperienze e convinzioni dichiarate che le ombre sono intorno a noi?
Ci possono essere diverse chiavi di lettura e punti di vista a questa domanda. Diciamo che da ragazzino ero totalmente rapito dall'occulto, dai misteri atavici, dalla morte ed allo stesso tempo come tutti gli adolescenti potevo soffermarmi maggiormente a "meditare", non avendo i ritmi e le preoccupazioni della quotidiana vita bieca iper-razionalista dell'individuo maturo quale ora sono.
Quindi le mie ombre non erano affatto negative, anzi, posso dire che avevo una naturale predisposizione per lo spiritismo e le sedute spiritiche...ma non andiamo oltre!
E' positivo o negativo sentire la presenza delle ombre intorno a noi?
E riallacciandoci alla domanda sopra, crescendo io, il significato de L'IMPRERO DELLE OMBRE ha assunto un senso nuovo, negativo, un aspetto che mi fa avere davvero terrore delle ombre in quanto sono inerme, schiacciato, io, come tutta la razza umana, dalla decadenza del corpo dalle ombre senza umanità, senza ideali, senza arte, senza rispetto per nulla; da tutto ciò è indispensabile l'ideale simbolico sigillo di protezione attorno alle ombre.
Il debutto risale ormai a cinque anni fa ed il nuovo album dovrebbe essere già fuori da parecchio tempo; a cosa è dovuto questo enorme ritardo?
Il ritardo è dovuto ad una serie di eventi importanti che sono legati a me e mio fratello Andrea (il vero nucleo del progetto). In pratica negli ultimi anni abbiamo girato l'Italia da nord a sud, verso la nostra zona d'origine, la provincia di Lecce. Ti lascio immaginare i disastri logistici del dover comporre (la parte più facile ed immediata) e l'eventuale messa in opera di un lavoro discografico serio, dall'assemblare una line up all'altezza, fare le prove, la pre produzione..un vero inferno, che come vedi ci ha portato via 5 anni:incredibile!
Ma ormai ci siamo, ai primi del 2010 dovremmo esser fuori, se il destino come al solito non gioca con noi.
Puoi anticiparmi i contenuti musicali di "I compagni di Baal"? In base a cosa si differenzierà e cosa avrà invece in comune con l'album di debutto?
Sì, ci sono differenze tra il nostro debutto e "I Compagni di Baal".
Il primo disco fu composto, assemblato e registrato in tempi record, non perchè qualcuno ci stava alle calcagna intendiamoci, anzi per il motivo opposto perchè a parte le strutture base dei pezzi ci fu molta improvvisazione; eravamo carichi tutti come molle, noi Cardellino brothers i "giovani", ed i "vecchi" Caroli brothers. Ancora oggi credo che in quel periodo intromissioni spiritiche ci guidarono ed aiutarono, perchè fu tutto talmente facile, ispirato e "magico".
Nel caso di "I comapgni di Baal..", di cui sono soddisfattissimo intendiamoci, è stato tutto più professionale, pesante e difficile; in certe situazioni ho dovuto sputare sangue per diversi aspetti, ma alla fine il risultato credo appaghera' in pieno!
Musicalmente avete accentuato la vena metal/doom ottantiana oppure quella prog/sperimentale settantiana? Ci saranno brani in stile JACULA come "Corpus, animae et spiritus" presente nel debutto?
Musicalmente è la sincera evoluzione dei nostri canoni musicali iniziali qui meglio strutturati, più dark progressive anni 70 con dei bei riffoni heavy doom anni 80 come piace a noi.
Musica dark rock concreta, non so se ho reso bene l'idea. Il pezzo atipico c'è anche qui, ma più che d'organo alla Jacula, è acustico come le colonne sonore dei gialli horror italiani dei '70.
Credi che "Cemetery Rock" sia ancora il termine più giusto per definire la musica odierna de L'IMPERO DELLE OMBRE?
Sì e lo sarà fino alla fine dei nostri giorni o del progetto L'Impero Delle Ombre insomma. Anche se le tematiche sono monotematiche e non cimiteriali per questo preciso lavoro, in futuro mi farò prendere ancora la mano da figure eteree ed impalpabili che aleggiano nel giardino dei morti.
Potresti farmi una descrizione track by track (coi titoli delle canzoni, fino ad oggi ancora sconosciuti) dell'album? Una sorta di anticipazione per i lettori del sito, grazie.
D'accordo; allora, c'è l'intro "Compagni di Baal", classico intro di sole tastiere suonate dal genio horror metal di Oleg Smirnoff che riprende il tema dello sceneggiato.
A seguire "Diogene", il primo vero pezzo suonato da noi e caratterizzato da un ritmo spezzato con interessanti aperture melodiche recitati cori femminili di mia sorella Giusy; il testo descrive una scena caratteristica del film.
"Divoratori della notte", dopo un intro profondo di basso, diventa una lunga litania doom che sfocia in un mid tempos di memoria Nwobhm; finale con solo straziante di Oleg.
Si prosegue con "Liliana", altro personaggio chiave del film, per un brano ballad sulla scia della PFM in vena dark.
"L'oscura persecuzione" è un brano heavy doom abbastanza ritmato con forti inflessioni anni '70 e un testo che ci immerge nel quid ossessionante e claustrofobico della setta dei compagni di Baal.
"Cosmochronos" è un pezzo un po' strano dal tempo circolare, quasi un'invocazione a questa fantomatica Divinità, con un bel sample finale tratto dal film.
"Sogni di dominio" è puro heavy metal evocativo e mediamente oscuro con interessante cambio verso
la fine e le solite prese di posizione estreme degli adepti di Baal nel testo.
"La caduta del conte di St.German" è tenebroso macigno Doom metal puro con interpretazione vocale
molto intensa recitati e atmosfera nera; l'epilogo della faccenda nelle liriche.
Infine, "Tutti i colori del buio", come accennato prima, è il pezzo con chitarre acustiche a mo di colonna sonora di qualche giallo horror italiano dimenticato degli anni '70.
"I compagni di Baal" è dedicato all'omonimo sceneggiato francese del 1963; cosa vi ha colpito così tanto da dedicargli un intero disco?
E' stata una sorta di sfida con noi stessi; all'inizio ce ne parlò Massimo Gasperini della nostra etichetta Black Widow Records di Genova, il quale cercava da anni qualcuno in grado di rendere in musica il capolavoro francese. Quindi me lo sono prima procurato non con pochi sforzi in triplo DVD dalla Yamato video, poi, dopo averlo studiato attentamente, ci è sembrata un'idea fattibile e molto in linea coi nostri
gusti ed interessi; è una storia molto attuale e tenebrosa.
La copertina de "I compagni di Baal" è online da diverso tempo ed ho potuto apprezzarne le sue qualità artistiche ed "evocative"; chi ha curato l'artwork dell'album?
Il magnifico artwork è stato realizzato da Stefano Scagni, grande artista genovese che da vero professionista ha visto lo sceneggiato ed ha buttato giù la sua visione; ed aspetta di vedere l'interno copertina con noi nei panni dei compagni di Baal fedelmente riprodotti!
In questo lasso di tempo avete rotto il silenzio artistico con la partecipazione (tua e di tuo fratello Andrea) al progetto Thomas Hand Chaste WITCHFIELD; come è nata la vostra collaborazione con lo storico batterista dei primi Death SS?
Io sono da sempre un fan sfegatato di tutto o quasi gira attorno alla celebre band maledetta pesarese, e quando mi sono ritrovato tra le mani il primo disco solista di Thomas Hand Chaste col suo numero di telefono, indirizzo e tutto il resto non ho saputo resistere nel chiamarlo per dirgli quanto lo stimavo e quanto ho amato i vecchi DEATH SS di cui lui faceva ovviamente parte. E' quindi partita una lunga chiaccherata che è terminata con l'invito a casa sua il Sabato successivo per "conoscerci meglio" umanamente e musicalmente, visto che portai pure Andrea (mio fratello).
E' partita subito la jam session, nei suoi Four Stick studio, e le basi di alcuni pezzi poi apparsi sul debutto "Sleepless"; in pratica quel disco è nato e registrato in una manciata di giorni e il via vai di pacchettini postali di pezzi e basi, fantastico! Tutto molto naturale anche qui mi sembra di vedere degli aiuti cosmici non comuni.
Un'altra collaborazione è quella (a nome Homo Herectus) di uno split EP con il soloproject CONFRATERNITA DEL VUOTO IMMENSO; il suo brano mi ha colpito, una sorta di mix fra il primo Paul Chain e proprio L'Impero Delle Ombre; sai dirmi qualcosa di più su questo misterioso/sconosciuto progetto?
Andrew Hungarian è il ragazzo di mia sorella Giusy e l'attuale bassista del L'Impero Delle Ombre, quindi come vedi tutto in famiglia; abbiamo caratteri e mentalità abbastanza schivi e non riusciamo a relazionarci con la media o la massa "alla moda" odierni e sopratutto della nostra zona, assai depressa.
Ma ritornando alla CONFRATERNITA DEL VUOTO IMMENSO, ti dico che è una one man band molto vicina al migliore Paul Chain, chiaramente si sente e d'altronde lui ci tiene che sia così.
A me piace molto questo progetto e sto facendo di tutto per farlo uscire un pò dalla sua "cripta" col 7" EP e con una compilation metal "FORGED IN METAL" con diversi gruppi italiani tra cui L'IMPERO DELLE OMBRE, HOMO HERECTUS, DELIRIA, BUD TRIBE ed altri selezionati da me per la BLOWER Rec messicana dell'amico Jose Luis Cano.
Questa intervista apparirà su un sito nato dalla passione del sottoscritto per il cosidetto "Italian Dark
Sound"; tu quali significato attribuisci a questo termine? Si tratta solo di una corrente musicale o a tuo parere c'è dell'altro?
Caro Marco, con me sfondi una porta aperta sul "italian dark sound"! Solo il fatto che qualcuno o piu persone includa L'IMPERO DELLE OMBRE in tale corrente mi emoziona, giuro!
I significati e la pertinenza di appartenenza al suddetto movimento sono ampi e partono da caratteristiche prettamente musicali (senza implicazioni occulte dei testi) e dalle motivazioni di bands come i Goblin, Metamorfosi, Il Balletto Di Bronzo (gruppi oscuri musicalmente) per arrivare ai portabandiera Jacula, Death SS, Paul Chain, Black Hole, The Black che portano anche un messaggio esoterico/occulto coerente e ben preciso a discapito della popolarità e del successo, e questo mi suggerisce che c'è dell'altro, non trovi?
D'altronde l'Italia ha un background mistico/esoterico elevatissimo.
Quando si parla di "Italian Dark sound" la mente di tutti corre agli anni '70, con gli iniziatori Jacula/Antonius Rex e gli originali Death SS di Paul Chain. Molte bands degli anni '90 ne hanno proseguito il cammino; invece gli anni '80, se si escludono Black Hole e Mortuary Drape, hanno come un "vuoto" in questo senso; sai spiegartene il motivo?
Beh, negli '80 oltre a quelli da te citati ricorderei The Black/Requiem, Rex Inferi, Zess, Sacrilege, Epitaph..pochi nomi ma forse è meglio cosi'; non è una moda questo genere, e devi pensare che i giovani musicisti dell'epoca erano succubi di modelli angloamericani famosi e ricchi, e cosi una valanga di
emuli di Van Halen, Iron Maiden, Guns'N'Roses, Metallica andava per la maggiore invece del difficile e tortuoso sentiero dell'Italian Dark Sound!!
Al momento ritieni L'IMPERO DELLE OMBRE e gli ABYSMAL GRIEF i più degni eredi di quella scuola/tradizione? Esistono altre realtà sconosciute che puoi consigliare ai lettori del sito?
Me lo auguro davvero, credimi! Ma deve essere la gente a giudicare ora, e il fato nel tempo. Io dell'ultima generazione consiglierei la Confraternita Del Vuoto Immenso e Witchfield, anche se ovviamente posso apparire di parte. Segnalerei anche Doomenicus, Black Oath, il primo IL SEGNO DEL COMANDO e di sicuro sto dimenticando qualcuno; comunque, tenete sempre d'occhio l'underground.
Occultismo; una passione, una filosofia o una necessità per L'IMPERO DELLE OMBRE?
Un pò tutte e tre le motivazioni credimi:la passione te l'ho spiegato prima, del mio interesse partito in giovane eta'; una filosofia perchè ti aiuta a comprendere la caducita' della vita; una necessita' per riuscire a
sopravvivere senza impazzire a patto che si sia sempre in contatto con la realtà, non farsi manipolare da terzi o ideali deleteri e mantenere l'oggettivita' e il rispetto verso prossimo.
Giovanni Cardellino ha paura della morte? Cosa c'è a tuo parere dopo di essa?
Sai, sembra una cazzata o una frase fatta, ma penso tutti i giorni alla morte, anche piu volte. Paura?Assolutamente no; il mio problema è che provocherò dolore negli altri che mi amano, nei miei cari, amici.credo. Beh, se sapessi qualcosa sul "dopo" avrei infranto forse il più grande dei misteri!
Sono molto attratto dalla magia viola del buon Paul Chain, ma essendo orgogliosamente ateo il mistero è ancora piu fittizio!
Per ora è tutto; spero di poter ascoltare il nuovo album al più presto e lascio a te le parole finali.
Grazie mille Marco a te al tuo splendido sito veramente interessante e ben fatto e ai lettori. Speriamo esca presto "I COMPAGNI DI BAAL" e lunga vita all' ITALIAN DARK SOUND...LONG LIVE CEMETERY ROCK! GLI SPIRITI SONO TRA NOI.
- MARCO CAVALLINI -