Risponde Cristian Mustaine.
Anzitutto, come mai BLOOD THIRSTY DEMONS è diventato un solo project? Tu e il bassista Jack The Ripper sembravate, almeno visto da occhi esterni, inseparabili; cosa è successo?
Ciao! nnanzi tutto grazie per questa intervista e per lo spazio che mi dedichi. I Blood Thirsty Demons sono diventati un solo-project perchè purtroppo le persone non sono quasi mai quello che sembrano. In effetti io e Jack abbiamo suonato insieme per anni anche se già nel 2004 lasciò la band per dedicarsi ad un altro gruppo. Ora, al secondo abbandono, credo che la sua storia coi BTD sia del tutto finita, anche perchè in questo momento se dovessi riformare la band vorrei solo persone motivate, disposte a mettersi in gioco per continuare questo progetto, cosa che con Jack non è successa. Ad oggi sono ancora alla ricerca di un bassista e un batterista con queste caratteristiche, cosa molto difficile da trovare, ma chiunque creda di poter rispecchiare queste mie richieste e volesse provare ad entrare nella mia band può contattarmi senza problemi.
E' stato difficile dover prendere in mano il progetto tutto da solo oppure ti ritieni oggi fortunato ad avere sotto il tuo controllo diretto tutto il lavoro compositivo ed artistico?
Non è stato difficile, anzi, posso dire che sotto un certo aspetto è stato meglio, ma sostanzialmente non è cambiato molto dalla situazione precedente; in tutti questi anni mi sono sempre occupato io di tutto, dalla scrittura dei brani, all'organizzazione dei live, alla ricerca dei contratti, la promozione e tutto quel che girava intorno alla band. Gli altri componenti del gruppo non mi hanno mai aiutato; l'unica cosa che facevano era presentarsi alle prove,suonare la loro parte e tornarsene a casa senza mai sentirsi partecipi in questo progetto. Capisci quindi come col tempo sarebbe stato fisiologico il fatto di ritrovarmi da solo e devo dire che questa situazione ad oggi mi fa sentire più rilassato, anche se mi manca il palco.
Come pensi di muoverti per i prossimi live shows atti a promuovere il disco?
Per ora non ho in progetto nessun live show, sarebbe impossibile anche solo pensarlo. Cercherò di promuovere questo disco in altri modi, anche perchè non credo molto che in Italia si possa ad oggi promuovere un disco con i live, visti i pochi spazi lasciati alla musica metal. E non ho intenzione di prendere session che mi possono lasciare ancora a piedi da un momento all'altro; quindi per ora aspetto solo il momento giusto e le persone giuste per fare le cose in grande, come preferisco sempre fare.
Un nuovo album e una nuova etichetta discografica; ne hai cambiate parecchie negli anni, siete un gruppo difficile da gestire?
Questo lo dovresti chiedere alle mie vecchie etichette e forse ti risponderebbero di si, conoscendoli. Io, a mio modo di vedere, credo che siano loro quelle difficili da gestire; alla fine io firmo dei contratti e non chiedo altro se non il fatto di rispettarli. Chiedo troppo? Mettere per iscritto e firmare contratti che ti parlano di tour europeo… mai svolto, royalties… mai pagate e promozione che alla fine viene chiesta alla band perchè l'etichetta non se ne vuole interessare non mi sembrano colpe da attribuire al gruppo. Ma per molte label questa è la normalità; devo dire però che la nuova etichetta, la “My Kingdom Music” si sta rivelando una piacevole sorpresa in quanto a professionalità, promozione e soprattutto per come sta dimostrando di credere in me; questa è la cosa più importante che ogni musicista vorrebbe dalla propria label.
Come siete arrivati alla My Kingdom Music e che speranze nutrite verso di essa?
Ci sono arrivato quasi per caso. Avevo pronti i brani nuovi registrati e li ho fatti girare a qualche etichetta tra cui la My Kingdom, che mi era stata consigliata dalla Masterpiece, che al momento non poteva produrre e investire su nuovi dischi. Alcune etichette, comprese quelle con cui ho lavorato in passato non si sono neanche degnati di darmi una sola risposta, mentre la My Kingdom è stata l'unica a dimostrare interesse. Quindi abbiamo trovato un accordo venendoci incontro a vicenda, tenuto conto anche dei problemi attuali del mercato. Non ho grosse pretese dall'etichetta, che,a differenza di altre, non mi ha fatto promesse che non può mantenere, ma ad oggi mi pare che stia lavorando molto bene; la speranza che ho è quella che grazie alla sua promozione e al livello di gradimento della gente per il mio disco si possa vendere più copie possibili e far apprezzare al maggior numero di persone la mia musica. In questo momento, data la scarsa distribuzione e promozione del disco precedente, vorrei riconquistare quelle persone che negli ultimi anni forse si sono un po' dimenticati della mia musica.
Parliamo del nuovo album; anzitutto il titolo, semplice e diretto. In base a quali idee e concetti lo hai scelto? La misantropia è il sentimento predominante che ti ha accompagnato in questi ultimi mesi?
Sicuramente ho vissuto un periodo che mi ha fatto decidere di allontanarmi da tutte quelle persone false che mi circondavano, comprese etichette che per anni mi hanno preso in giro; contemporaneamente, il fatto di aver dovuto sciogliere la band per i soliti motivi di mancanza di motivazione da parte dei miei musicisti, mi ha portato ancora più rabbia e intolleranza nei confronti di queste persone. Quindi la misantropia mi ha accompagnato pesantemente durante tutto il periodo della composizione e registrazione di questo disco. Il titolo riassume tutto in una sola parola e mi è subito sembrato diretto da percepire e adatto a descrivere l'intero concept di questo lavoro.
La copertina è molto bella e suggestiva; puoi parlarmene dettagliatamente?
Nella maggior parte dei miei dischi ho utilizzato dei quadri trovati con ricerche in internet, compreso quello da cui è tratta questa copertina. Il disegno in questione è solo la parte inferiore di questo quadro, il “San Michele Arcangelo” di Luca Giordano; mi ha colpito l'ammasso di anime dannate e demoni che sembrano contorcersi nella loro stessa dannazione. Mi è subito venuto in mente la mancanza di valori che spesso cito nei miei testi e che sembra aiutino l'uomo ad auto distruggersi.
Indubbiamente questo nuovo album è il disco più aggressivo della carriera dei Blood Thirsty Demons; come mai hai dato così tanto risalto all'impatto a discapito dell'atmosfera che aleggiava nei precedenti dischi?
Semplice; i brani che scrivo descrivono quello che provo nel momento in cui li compongo, dato che sono sempre legati a fatti che mi succedono nella vita di tutti i giorni. Quindi è stata una cosa molto naturale: più rabbia e incazzatura, più potenza nei e ritmi frenetici nei brani. Ciò non vuol dire che anche i prossimi dischi avranno tutta questa rabbia. Dipenderà dai momenti che vivrò.
Credo che i brani che meglio rappresentino il disco siano "Black witches", "They say" e "Cthulhu", in quanto uniscono perfettamente impatto metal e atmosfera horror; che ne pensi? Tu hai un brano preferito rispetto agli altri?
Sai, le canzoni, per chi le scrive, sono un po' come dei figli è non riesco a dire personalmente quali siano le migliori o le peggiori; lascio che lo decida l'ascoltatore in base hai suoi gusti musicali. Io a volte mi lego di più ai brani più studiati e tecnicamente meglio riusciti. Per esempio “Death is calling” mi ha dato molte soddisfazioni, ma anche “Black Witches” che tu stesso hai citato. Comunque sia,quando scrivo una canzone non la concludo se non mi convince a pieno e se non mi piace molto; quindi la cambio subito; cerco di pensare a cosa direi di quel brano se non fosse mio e lo ascoltassi per la prima volta,come una persona esterna. Questo è secondo me il modo migliore per capire se il brano ha il tiro giusto.
Contemporaneamente al nuovo disco esce la nuova versione di "Let the war begin", ormai esaurito da tempo. Anzitutto ti faccio i complimenti per l'ottima intuizione di non avere fatto una semplice ristampa ma di averlo risuonato nuovo per intero; quando e come mai ti è venuta questa idea?
Intanto grazie per i complimenti. In passato mi sono state richieste più volte da alcuni distributori delle copie di questo disco, ma le avevamo finite nel giro di pochi mesi e non era mai stata fatta una seconda stampa. Quindi molti non hanno potuto trovarlo e questo è il motivo principale per il quale ho pensato alla ristampa. Inoltre c'è una cosa importante da dire: la prima versione non mi è mai piaciuta e non rendeva giustizia a quei brani; era registrata in presa diretta, non a metronomo quindi, con suoni acerbi, voce pulita, la mia prima voce, che non dava molta spinta e la mancanza di tastiere. Dato che attualmente mi sono attrezzato e ho creato un mio piccolo studio personale perpoter registrare senza dover investire soldi da un fonico, ho provato a incidere la prima canzone e vedere cosa ne usciva; il risultato è stato ottimo per me e ho deciso di registrarle tutte. In questo modo ho evitato anche polemiche coi musicisti che avevano suonato nella precedente versione; infine ho aggiunto delle bonus per dare quel qualcosa in più alla ristampa.
Questa versione 2010 è decisamente più orrifica di quella originale del 2005, grazie soprattutto ad un uso massiccio delle tastiere e dell'organo; come mai invece nel nuovo "Misanthropy" questi strumenti sono quasi completamente assenti? Non li ritenevi importanti nell'economia delle nuove composizioni?
I motivi sono prevalentemente due: i brani hanno una velocità sostenuta e le tastiere rischiavano di impastare troppo il sound; la seconda motivazione invece è legata all' aspetto economico. “Misanthropy” l'ho registrato in studio, da solo e sostenendo io tutte le spese; l'aggiunta di tastiere avrebbe comportato un ulteriore aggiunta di ore di lavoro da pagare e la spesa sarebbe stata troppo alta; non ho voluto rinunciare però ad uno splendido intro di tastiere suonato ancora dal mio amico Pier che più volte ha suonato nei dischi precedenti.
Addentriamoci in campo extra musicale.
Nei tuoi dischi c'è sempre un ringraziamento/dedica particolare ad Aleister Crowley; cosa ti affascina tanto di lui? In base a quali principi lo consideri una guida spirituale?
Credo che ci sia un malinteso. Io ringrazio sempre Aleister Crowley e il mio spirito guida separatamente. Non ho mai detto che Aleister Crowley sia la mia guida spirituale, anzi, abbiamo una filosofia completamente opposta, dato che io sono contrario al satanismo e alla magia nera; però è un personaggio che ringrazio perchè, studiandolo, ho capito molte cose basilari per iniziare le pratiche magiche che mi sono servite successivamente. Da questo punto di vista penso che sia stato un vero maestro. Il mio spirito guida invece, lo ringrazio a prescindere, perchè ne sono veramente legato.
Il tuo interesse riguardo Crowley si ferma ad una semplice lettura dei suoi scritti oppure applichi la dottrina Thelemica negli eventi quotidiani della tua esistenza?
Non applico la dottrina Thelemica perchè è troppo vicina al satanismo e, come ti dicevo, ne sono contrario. A me di Crowley interessa principalmente il suo approccio alla magia.
Credi nella reale esistenza, extrafisica ovviamente, della Corrente 93?
Questo si. Poi credo che la si possa chiamare in differenti modi ma nelle pratiche a volte la si può proprio tastare. Ma qui entriamo in discorsi più ampi che non si potrebbero descrivere in una sola intervista.
Alcuni seguaci di Crowley dichiarano che è possibile "raggiungere la luce attraverso le tenebre". Concordi con questa tesi?
Innanzi tutto dipende da cosa intendono con questa definizione. Per come la leggo io direi proprio di no; per la mia personale esperienza, più entri nelle tenebre e più le tenebre diventano oscure e non ne puoi più uscire. Nel satanismo spesso si tende a far credere che il male sia una cosa positiva e non esiste concetto più sbagliato. Altro che luce, si raggiunge solo la dannazione.
Hai paura della Morte? Cosa c'è a tuo parere dopo di essa?
No, non ho paura. Penso che la vita sia un percorso proprio per prepararsi alla morte, arrivandoci nella maniera più pura possibile attraverso un cammino spirituale, qualsiasi esso sia. Nessuno può dire cosa ci sia dopo la morte ma, stando a quello che a volte dicono i defunti che si affacciano al nostro mondo,sembra esista un luogo migliore dove stare.
Torniamo infine alla musica; Cosa, quanto rappresenta per te? Riesci ad immaginare la tua vita senza di essa?
Per me è tutto. E' l'unica cosa che mi realizza e mi soddisfa in questo mondo di merda. Quindi no, non potrei mai immaginare la mia vita senza di essa.
Siamo ormai quasi arrivati alla fine di questo 2010; quali sono i tuoi Top Albums di quest'anno?
Guarda, ormai non seguo più molto la scena perchè i gruppi che van di moda, difficilmente possono piacere ad un amante del sound anni '80 come me. Ma ho amato davvero l'ultimo Megadeth dello scorso anno. Nel 2010 forse ti direi il mio in mancanza di altre idee... eheh
Grazie per l'attenzione. Lascio a te le parole finali.
Bene, ti ringrazio ancora per questa intervista. Ringrazio anche la My Kingdom Music per l'aiuto che mi sta dando con queste due produzioni e ringrazio quelle persone che mi hanno scritto dopo lo scioglimento della band per darmi il loro appoggio!
Stay horror!
- MARCO CAVALLINI -