My Kingdom Music, una delle label più solide e coerenti dell'intera scena italiana e non solo, è di sicuro un punto di riferimento per chi ama un certo tipo di sonorità oscure e decadenti allo stesso tempo. Negli anni (ormai 10 dal suo inizio) la label italiana si è sempre più distinta per uscite originali e evocative di una certa innovazione sonora all'interno di un panorama musicale che non brilla certo per personalità. In questa lunga chiaccherata col boss dell'etichetta Francesco cerco di cogliere quello che c'è dietro una casa discografica, ma anche dietro chi questa la gestisce e la porta avanti.
Risponde alle domande Francesco Palumbo.
(Le foto sono opera di Sara Luciani ed andranno a far parte del prossimo album dei DPERD "Kore").
Anzitutto spiegami il significato del monicker della label, che pare avere due interpretazioni (la musica del mio regno/il regno della mia musica); come lo scegliesti?
Io l'ho interpretato semplicemente come la rappresentazione musicale di quello che è il mio mondo anche non strettamente sonoro... É un po' come un pittore che fa un autoritratto, beh questo è il mio autoritratto.
Da dove nasce... Da una canzone degli Anathema tratta dall'EP "Pentecost III" del 1995, Kingdom... una delle più belle testimonianze sonore che il genere umano abbia mai partorito.
“Arte per un’era decadente” recita il sottotitolo della label; qual è il tuo concetto di Arte, soprattutto in campo musicale??
Arte per me è innovazione, e credo di associare questo concetto ad ogni forma di ingegno umano. Nel mio caso e per quello che è la mia forma mentis oltre che la mia estrazione culturale ed il mio gusto personale, trovo affascinante qualsiasi forma artistica che ha in sè un senso di decadenza e di oscuro.
Cosa ti spinse a fondare una label nel 2001 e quale forza ti porta avanti ancora adesso ad oltre 10 anni dalla sua fondazione?
La passione verso un qualcosa che ha inciso notevolmente sul mio modo di essere, di vivere, di comportarmi, di amare, di odiare, di provare sentimenti. La musica è parte di me... Io "sento" la musica, nel senso inglese di "to feel", la vivo sulla mia pelle ogni secondo della mia vita, non è più solo un modo per occupare un momento della giornata... Per me è aria, sangue, odori, vita, morte. Non riuscirei ad immaginare i miei giorni e le mie notti non accompagnate da una colonna sonora.
Per cui la label nasce come una sorta di bisogno fisico e mentale per permettere alla mia vita di compenetrarsi al 100% con la musica che amo.
Tutto ciò capirai bene che non mi permette di disintossicarmi ed è per questo che nonostante tutto lo schifo, la poca professionalità, l'incapacità, l'arroganza, la difficoltà e l'incompetenza che gira intorno a questo mondo io sono e resto un drogato della musica e quindi del "Mio Regno".
Oltre che una label discografica My Kingdom Music è anche un’attività dedicata alla grafica; in te è nata prima la passione per la musica o per il disegno?
Questo è davvero una sorta di necessità che diventa virtù. Mi è sempre piaciuto disegnare, dipingere e col computer dare vita alle mie idee in forma grafica e visuale. In un certo senso è lo sbocco visuale di quella che è la componente musicale... Nulla di eccezionale ma un qualcosa che negli anni mi ha dato molte soddisfazioni, prima con la mia fanzine Vampiria e poi con tutto quanto concernente la mia creatura.
Quali caratteristiche deve avere un gruppo per essere pubblicato da My Kingdom Music? Cosa ti colpisce immediatamente di un gruppo o un disco la prima volta che lo ascolti?
Non saprei dirti cosa una band deve avere per interessarmi. In genere non sono così schematico ma amo molto le band che hanno qualcosa da dire ed intendo non solo musicalmente. Adoro l'innovazione, amo la sperimentazione, l'avanguardismo sonoro, qualcuno che è avanti... amo i leaders e non i followers... Amo chi rischia di sprofondare ma con la speranza ed il desiderio di decollare…
Negli anni ho imparato a conoscere me stesso molto di più di quanto accadeva anni fa. Ora mi accorgo delle potenzialità e della magia di un gruppo, davvero dopo pochi secondi. In genere ascolto musica facendo altre cose (lavorando al computer in genere) e mentre la musica va, mi accorgo che tutto intorno c'è una connotazione della realtà diversa, mi sento rapire dai suoni e entro in una nuova dimensione, entro dentro quell'album, dentro quelle atmosfere, entro nel mondo che quella musica intende creare. Per cui è una sensazione unica, di pelle direi, una magia che unisce mente e sensi in un unico incantevole connubio. Capita raramente, sempre più raramente, estremamente più raramente di quanto vorrei che accadesse...
Le tue prime produzioni erano dedicate al gothic metal e affini, poi hai allargato gli orizzonti sonori dando voce a gruppi di qualsiasi estrazione metal e rock in generale; quale il motivo principale di questa scelta?
All'inizio producevo solo quello che mi piaceva al 100%. Le mie produzioni ricalcavano pienamente i miei gusti musicali e le mie scelte artistiche. Nel tempo la label è cresciuta e con essa la mia voglia di sperimentare, cercando di cogliere l'essenza oscura dei generi che prediligevo in altre forme di musica ed è così che sono arrivate produzione che se ad un primo ascolto potrebbero sembrare anni luce lontani tra loro, per me rappresentano solo ed unicamente l'altra faccia di una medaglia che è l'essenza dell'oscuro, della decadenza e della innovazione musicale. In alcuni casi la mia vena sperimentale è andata a segno, in altri i risultati non sono stati tanto esaltanti, ma ritengo che tutto abbia finito per far crescere My Kingdom Music come una realtà musicale stabile della scena indipendente europea e non.
Quale produzione ti ha dato le maggiori soddisfazioni economiche e quale quelle artistiche?
Sono molto legato a due produzioni che per motivi diversi mi hanno dato grandi soddisfazioni non solo di vendite ma per il percorso che le band in questione hanno fanno di lì a poco: mi riferisco al debutto dei Klimt 1918 "Undressed Momento" di sicuro un album che ha permesso alla band di diventare una delle più grandi realtà della scena Dark Gothic europea e che ha permesso a me come My Kingdom Music, allora piccola label italiana di farsi conoscere nel resto d'Europa con articoli che ne osannavano la lungimiranza. L'altro album è "Mournument" dei Deinonychus, perché Marco (Kehren) è un mio grande amico, un uomo molto vicino al mio modo di essere ma anche tanto diverso da me. Ci accomuna la passione per la musica e lo stesso modo di vivere l'arte... ciò mi ha permesso di vivere quell'album più di altri come una mia creatura, come se anche io avessi partecipato alla sua composizione e realizzazione.
Un disco che invece, guardando con gli occhi di oggi, non avresti mai voluto/dovuto pubblicare? Non dirmi che non ce ne sono perché nessuno ti crederebbe…
Ce ne sono molti, forse troppi ma ovviamente non ti dirò mai nessun titolo, non per nascondermi dietro il solito "sono tutti come figli miei" ma perché sarebbe come rinnegare una parte di me stesso che in quel momento riteneva quell'album degno di essere pubblicato e soprattutto un album che avesse qualcosa da dire e qualcosa da darmi.
Come fai a sopravvivere economicamente oggi nel marasma del download sfrenato?
Col duro lavoro di ogni giorno, cercando di offrire qualcosa di originale ed unico, cercando di non entrare in un circuito parassitario e inutile che non ha nulla da offrire se non prodotti standardizzati e preconfezionati.
E riesci a vedere un barlume di luce nel futuro, oppure ogni speranza è vana?
Sempre!
Cosa, quanto rappresenta per te la musica? Riesci ad immaginare la tua vita senza di essa?
La musica è in me e con me per cui forse mi ripeto è come una droga di cui non puoi farne a meno ma soprattutto non vuoi farne a meno.
Che sensazioni provi riguardando gli inizi della carriera discografica? Senti di aver realizzato ciò che ti eri prefissato alla nascita della label?
Sono di natura un eterno insoddisfatto ed un maniaco della perfezione per cui ti mentirei se ti dicessi che sto apposto così. Ho fame di crescere, di migliorare, di essere sempre migliore, di scoprire nuovi lati di me e di amare ed adorare nuove elementi della vita e dell’arte. Per cui sono qui come una spugna assetata di nuove esperienze e certo di poter realizzare nuove meraviglie musicali.
Eri attivo nell’underground, con fanzine e distribuzione, fin dalla metà degli anni ’90; rimpiangi quegli anni dove ci si scambiavano musica e info via lettera e telefono oppure credi che Internet abbia portato solo lati positivi in questo senso?
Ovvio, ma la vita va avanti… Internet ha portato benefici incredibili ed enormi, cose fino a soli 10 anni fa impensabili, ma con esso sono arrivate anche tante devianze e cose che sarebbe meglio cestinare, ma nessuno può ostacolare il progresso… questa è una certezza tra le poche al mondo.
Per chiudere, dimmi almeno tre gruppi o dischi che avresti voluto pubblicare con la tua label.
Arcturus "La Masquerade Infernale", In The Woods… "HEart of The Ages", Dodheimsgard "666 International", Burzum “Filosofem”, Godkiller "Deliverance" e tanti, tanti, tanti altri...
Grazie per l’attenzione; lascio a te le conclusioni.
Grazie a te per avermi permesso di pensare a me ed alla mia avventura, a quello che è stato ed a quello che sarà. Vi aspetto sulle mie pagine web e facebook: www.mykingdommusic.net - www.facebook.com/mykingdommusic.label.
Enjoy the sound of our Decadent Age.
- MARCO CAVALLINI -