Risponde alle domande Erik, leader del gruppo novegese.
Puoi presentare il gruppo ai lettori del sito?
Tutto è cominciato nel 2007, quando ho scritto un certo numero di canzoni che
sentivo non rano nello stile della mia altra band, i SARKOM; così invece che
lasciarle in disparte ho deciso di scrivere un intero album improntato sul loro
stile. Sapevo che la cosa avrebbe richiesto molto tempo, ma quando le canzoni
hanno cominciato a prendere forma ho capito che avrei dovuto finirle ad ogni
costo. Così dopo anni di oscurità il risultato è questo: un decadente dark
metal con influssi pop/rock e nella sua forma migliore.
Il monicker non lascia dubbi su una tua visione negativa della vita; quando l’hai scelto e perché?
Mi ricordo che fin da giovane sono rimasto affascinato dalla morte, dal
sangue e dai films horror; più I films erano estremi più mi piacevano. Credo
che questo modo negativo di vedere la vita abbia preso forma quando avevo circa
15 anni e da allora è crescituo sempre più con il tempo. Non so spiegarmene
bene il motivo, resta il fatto che è così.
Cosa significa il titolo dell’album “Livsgnist”?
Livsgnist significa qualcosa tipo “scintilla di vita”, una parola quindi
positiva; è quindi ovvio che sia un termine ironico per intitolare l’album. E'
difficile per spiegare a fndo il motivo per cui l’ho scelta, ma sentivo che era
quella giusta. Chissà, in futuro potrei utilizzarne un’altra simile per dare un
titolo ad un secondo album, vedremo.
Definisci la tua musica come Sucidal Blackish Pop; cosa trovi di Pop nella tua
proposta sonora?
Credo che le canzoni del disco abbiano molti punti in comune con la tipica
struttura delle classiche canzoni pop, con la loro alternanza strofa – coro –
strofa – coro e così via. Alcune canzoni hanno inoltre un notevole groove di
fondo su cui poggiano melodie delicate e voci pulite.
Quando ti sei reso conto che le canzoni avevano bisogno dell’apporto e dell’inserimento di strumenti non tradizionalmente metal?
Quasi subito, diciamo appena ho cominciato a lavorare alle prime canzoni,
dato che avevo già in mente di non realizzare il tipico album metal. Volevo
creare qualcosa di nuovo, qualcosa non già ascoltato in migliaia di dischi.
Questo mi ha fatto conoscere strumenti come flauto e pianoforte, strumenti che
non suonavo da quando ero bambino e andavo a scuola e li odiavo. Spero davvero
che queste soluzioni che ho adottato verranno gradite da chi comprerà il disco;
vedremo.
Ricordate gruppi come Den Saakdatle, Joyless, ultimi Shining. Apprezzi queste
bands e ritieni di esserne stato influenzato durante il processo di
songwriting?
Sì, mi piacciono, ma credo che solo gli Shinign abbiano potuto influenzare in
qualche modo il nostro songwriting; delle altre bands non abbiamo infatti mai
apporfondito l’ascolto.
I titoli delle canzoni sono ottimi nel sintetizzare in poche parole concetti
abbastanza articolati. Ti va di parlarne?
Grazie, sono contento che tu lo dica; infatti ho cercato di proposito dei
titoli che riassumessero al meglio l’intero contenuto lirico delle songs.
Cominciamo dalla prima song “Suicide Syndrome”. Ti capita spesso di avvertire
questa sensazione?
“Suicide – Syndrome” è un viaggio fra le varie forme di malattia. Le liriche
parlano delle negatività che possono condurti ad una sindrome suicida. Sono
pensieri che spesso abitano nella mia personalità, ma credo che anche altre
persone possano riconoscersi nelle parole che ho scritto.
La seguente “One last night”; cosa vorresti fare sapendo che stai trascorrendo
la tua ultima notte?
Semplicemente andarmene, credo.
“Perfect”; qualè il tuo concetto di perfezione?
Le cose possono sempre andare meglio, quindi è logica la mia ironia quando
canto “La vita è perfetta”.
“Suffer in silence”. Ritieni sia giusto non coinvolgere altre persone quando
si è al limite della sofferenza?
Alcuni problemi e sofferenze vanno risolti esclusivamente per proprio conto,
quindi non trovo giusto coinvolgere altre persone per risolvere essi.
“My precious”; quale è la cosa o la persona più preziosa della tua vita?
Me stesso.
La title track, “Livsgnist”.
Parla dei giorni nei quali la tua esistenza sembra non abbia senso e ogni
problema non sia risolvibile.
La conclusiva “New Life – New Beginning” riguarda la vita dopo la morte
terrena oppure è una richiesta di una seconda possibilità in questa esistenza?
E’ la richiesta di una seconda opportunità in questa vita, un appello a
rivedere quello che hai sbagliato e, se possibile, non ricadere negli errori
precedenti.
Cosa, quanto rappresenta per te la musica? Riesci ad immagina re la tua vita
senza di essa?
Fin da quando ero bambino sono sempre stato interessato alla musica, ma non ho
mai preso in mano uno strumento fino a quando avevo 19 anni; poi ho preso una
chitarra da un mio amico e ho cominciato a scrivere le mie prime idee e
melodie e insieme ad un amico queste sono diventate il demo dei SARKOM. Credo
che senza la passione per il black metal non sarei la persona e il musicista
che sono oggi; tutti i miei amici sono coinvolti in altre bands e quindi forse
non li avrei mai conosciuti se non avessi suonato anche io. Ma non mi pongo
nemmeno il problema di immaginare la mia vita senza la musica.
Grazie per la disponibilità; a te la parole finali.
Spero che troveremo presto un gruppo italiano con il quale suonare nel vostro
paese il prima possibile. Siete liberi di contattarci all’indirizzo www.
facebook.com/somuchfornothing per tutte le news e info riguardo il gruppo.
Grazie per l’intervista.
Grazie a te ed ai vostri lettori e vi consiglio di ascoltare vivamente "Livsgnist" in uscita come CD su My Kingdom Music e xome LP su Sad Sun Music (www.sadsunmusic.com)!
- MARCO CAVALLINI -