Intervista raccolta da Emiliano Lanzoni nel 1999.
Risponde alle domande Blackheim
Allora, Blackheim, è vero che avete firmato per la Music For Nations?
Sì, dopo un lungo sodalizio con l’italiana Avantgarde Music abbiamo deciso di accettare il deal con una grossa casa discografica, ci sentiamo pronti per il grande salto. Avremo un budget dieci volte più alto dei nostri standard e godremo di tutto l’appoggio promozionale che una piccola etichetta non può garantire.
Direi che la scelta è stata giusta ed inevitabile.
Hai solo 23 anni, eppure sei sulla scena da parecchio tempo e sei conosciuto e rispettato da tutti. Qualè il tuo segreto?
Non ho nessun segreto, sono determinato nelle mie scelte di vita, sia quelle personali che quelle professionali. Credo che la determinazione sia alla base di tutto. Adoro comporre musica scura, amo lasciarmi avvolgere da emozioni e sensazioni particolari, e per fortuna riesco a esprimerlo attraverso le note. Altrimenti credo che avrei condotto una vita molto triste.
Con le centinaia di bands scandinave che esistono, come avete fatto a mantenere la vostra originalità senza farvi condizionare dagli altri?
Non ascoltandoli. Quando uscì il nostro primo album erano pochissimi a suonare musica oscura come la nostra. Già all’inizio eravamo fuori dalla massa, e abbiamo continuato per la nostra strada, evolvendoci come il nostro istinto ci suggeriva senza mai fermarci a pensare cosa facevano le altre bands oppure su cosa avremmo dovuto proporre per avere più successo o considerazione.
E per il futuro cosa ci riservate?
Non lo so. E’ chiaro che siamo sempre stati una band con una forte connotazione gotico/oscura e penso che continueremo ad averla, ma come ti ho detto non programmiamo nulla a tavolino, lasciamo che sia l’istinto a guidarci.
So che sei particolarmente legato ad un’altra grande band gotica svedese, gli Opeth. Come è nata questa collaborazione?
Incontrai Mike (chitarra e voce degli Opeth) dato che frequentavamo gli stessi posti ed eravamo entrambi dentro un certo tipo di musica, facevamo parte della scena scandinava dei primi anni ‘90. Quando ebbi modo di ascoltare gli Opeth mi piacquero subito e mi prodigai per far girare il loro nome il più possibile e fargli ottenere i contratto con la Candlelight Records. Poi ci capitò di avere bisogno di un chitarrista e lui ci aiutò diverse volte. Più avanti il nostro cantante scoprì di non riuscire più ad utilizzare le scream vocals decidendo nel contempo di servirsi della sola voce pulita. Anche in quella occasione Mike ci diede una mano per terminare le registrazioni dell’album ed il risultato finale ottenuto fu fantastico. Ora lui è negli Opeth al 100% e comunque non abbiamo più intenzione di servirci del suo apporto dato che non ci saranno più urla sui nostri futuri album.
Alcuni fans di vecchia data potrebbero non gradire questa vostra scelta.
Me ne frego, noi facciamo quello che ci pare in questo senso. Quando mi pitturavo la faccia ed andavo in giro per i boschi di notte avevo 15/16 anni. Maturando capisci molte cose e ti accorgi che molte delle cose che credevi importanti e fondamentali sono in realtà solo delle cavolate.
I tuoi progetti paralleli ti assorbono molto tempo?
No, Katatonia resta e resterà sempre la band principale. Diabolical Masquerade e Bewitched sono dei pasatempi per riempire di musica i buchi della mia vita, non mi costano né tempo né fatica. Visto che non vado in tour faccia una promozione alquanto limitata e per questo progetti compongo solo nei ritagli di tempo. Giusto adesso stò mettendo in piedi un terzo progetto che non ha ancora un nome, ma il suond è qui nella mia testa e penso proprio di aver voglia di farlo uscire.
So che state cercando un batterista.
Già, questa del batterista è una storia che ci trasciniamo da tempo. Come saprai il nostro batterista si è sempre occupato anche delle vocals, ma come potrai immaginare questo dal vivo ha sempre rappresentato un ostacolo. Così ci siamo messi alla ricerca di un batterista, dato che Johan è il nostro cantante è non può fare contemporaneamente due cose così impegnative. Credevamo di metterci poco, ma la ricerca sta ancora continuando. Abbiamo provato decine di ragazzi, ma nessuno ci ha soddisfatto in pieno e quindi per ora dobbiamo ancora arrangiarci alla buona.
Avete già pronte le nuove songs?
Sì, e ti assicuro che sono fantastiche! Il nuovo album uscirà nel ‘99 e sarà una tappa fondamentale per noi. Ci stiamo impegnando al massimo per ottenere un risultato finale che ci soddisfi pienamente. Per fortuna le canzoni ci vengono fuori con estrema naturalezza; penso proprio che avremo solo l’imbarazzo della scelta quando dovremo registrarle.
Intervista realizzata nel Gennaio 1999 da Emiliano Lanzoni e pubblicata sul numero 1 della sua fanzine Code 666.
Ringrazio Emiliano per la cortesia
- MARCO CAVALLINI -