Rispondono Noctuaria e Henry Der Wanderer
Benvenuti sul sito. Volete presentarvi ai lettori?
(N):Si, grazie. Siamo gli Ignis Absconditus, band fondata nel 2018 da Henry D.W., strumentista e compositore con all'attivo la one man band Black Metal "Nott " e Noctuaria, voce, testi e linee vocali, membro e fondatore insieme ad Henry della band Black Metal "Nebrus". A noi fondatori si sono poi aggiunti nel 2023 Dani B-Life e Jack-G, al basso e alla chitarra rispettivamente.
Ignis Absconditus: Fuoco Nascosto. Cosa si cela dietro il fuoco? Quanto la sua luce e il suo calore incandescenti possono fare percepire da un lato e nascondere o comunque modificare dall'altro?
(N): Senza la sua luce non esisterebbero le ombre, le quali sono necessarie per addentrarsi nella conoscenza del nostro lato oscuro, ossia un flusso di emozioni in lotta tra loro, dove la negatività ne esce quasi sempre vincitrice. Il fuoco è vita e distrugge chi lo alimenta.
(HDW): Ci tengo a sottolineare che il fuoco nascosto rappresenta per me il rapporto che ho con la musica, un amore ben celato nella mia interiorità ma che alimenta la mia vita, ogni giorno.
Il nuovo disco riporta a una certa darkwave ottantiana, Christian Death su tutti. Una delle principali caratteristiche sprigionate da queste sonorità è la nostalgia. Quale significato date ad essa? Spesso viene vista come una fuga dai pensieri/problemi del momento, ma è anche altro, non credete?
(N): Il nuovo disco ha varie influenze che richiamano oltre che i Christian Death (i primi con Rozz Williams oltre che Shadow Project) anche i Bauhaus, ma come genere musicale è difficile da definire perché non seguiamo una linea predefinita: mettiamo molto della nostra personalità. La nostra musica e sopratutto i testi, narrano di passati presenti e tormentati, di persone defunte, di mondi onirici, allucinazioni terrificanti e la nostalgia non può di certo mancare...
(HDW): Personalmente la nostalgia non è un sentimento che mi attraversa quando compongo musica, di solito sono più teso ad esplorare nuove atmosfere, sempre più abissali e profonde. Tuttavia, molto spesso, quando a distanza di molto tempo riascolto dei miei lavori, allora vengo preso da questo sentimento che tutto sommato ha una sua oscura dolcezza.
Se doveste definire la vostra musica e le emozioni da lei scaturita attraverso i colori quali direste? Ce ne è uno che spicca sugli altri?
(N): Oltre il nero che risulterà scontato, il rosso che rappresenta il fuoco, il sangue e la passione e il viola, la morte e il mistero. Tutti questi tre colori sono in connessione tra loro...
In alcune sezioni il disco assume a volte un alone quasi teatrale/cinematografico. Ci sono spettacoli, film o documentari dei quali vi sarebbe piaciuto comporre o comunque partecipare alla colonna sonora?
(N): La parte teatrale è una componente piuttosto presente, in particolar modo nella voce che grazie alla sua espressività riesce ad essere protagonista delle narrazioni. Mi sarebbe piaciuto partecipare con il mio progetto Ritual-Dark-Ambient "F.D.P." alla colonna sonora di vecchi film di avanguardia, come Entr'acte, Meshes of the Afternoon o futuristi come Thaïs.
Cosa, quanto rappresenta per voi la musica? Riuscite ad immaginare la vostra vita senza di essa?
(N): È un mondo sensoriale a cui cerchiamo di dare una entità in chiave musicale. Credo di poter sopravvivere senza la musica, cercando i suoni in natura.
(HDW): una vita senza musica sarebbe per me insopportabile: preferirei la cecità alla sordità, senza dubbio.
In ogni sua forma stilistica, nella musica dark uno degli argomenti spesso trattati è la morte. Voi che "rapporto" avete con la morte? Ne avete paura? Cosa c'è a vostro parere dopo di essa?
(N): Posso risponderti dicendo che sono cresciuta in un ambiente dove la Morte era spesso presente e citata, questo era dovuto al lavoro che svolgeva mia madre e alle tradizionali veglie funebri alle quali mi portava mia nonna. La paura è lasciare da sole nel proprio dolore le persone che ti vogliono bene.
(HDW): Non mi interessa andare a trattare questo tipo di tematiche riguardo l'aldilà, c'è chi già lo fa: trovo invece più interessante pensare al presente e ai mondi paralleli che potrebbero esistere in altre dimensioni, mondi che la musica può evocare.
"Quelli che crediamo vivi, praticano il culto della morte. Quelli che crediamo morti, praticano qui il culto della vita" (ABYSMAL GRIEF "Resurrecturis" - 2009). Quali interpretazioni date a queste parole?
(HDW): Premesso che rispetto ed apprezzo quanto propongono musicalmente gli Abysmal Grief, trovo che questo gioco di parole, seppur arguto e anche simpatico, ai miei occhi abbia ben poco significato.
Ti cito piuttosto una poesia del Maestro H.P. Lovecraft, che per me è molto più profonda e significativa:
Life! Ah, Life!
What may this fluorescent pageant mean?
Who can the evanescent object glean?
He that is dead is the key of Life-
Gone is the symbol, deep is the grave!
Man is a breath, and Life is the fire;
Birth is death, and silence the choir.
Wrest from the aeons the heart of gold!
Tear from the fabric the threads that are old!
Life! Ah, Life!
Trattasi di Life's Mystery, usammo questo testo nell'omonima canzone registrata sul nostro debut EP “Lost Equilibrium”.
Nella musica, nella letteratura, nel cinema, nell'arte in generale, spesso gli autori dedicano le loro opere a persone scomparse.
A vostro avviso è importante il ricordo di chi non c'è più?
(N):Dipende, io, attraverso i testi, non ho voluto ricordare tutti, non per distinzione tra loro ma in base alla loro storia, e visto che sopratutto scrivo di getto, racconto quello che sento in quel momento specifico. Pensa che in casa mia non c'è neanche una foto di persone defunte a me care...
(HDW): Nel nostro album in uscita “Golden Horses...” c'è un pezzo dedicato ad un defunto, è proprio il primo singolo Mr. Smith: abbiamo voluto raccontare la sua storia, o meglio, le sensazioni che ci sono rimaste della sua tragica fine e delle motivazioni che lo hanno portato a quel punto. Non abbiamo voluto però evidenziare la pena o il dolore nello specifico, abbiamo invece voluto ricordare la sua vita e omaggiarlo con un pezzo che avrebbe apprezzato.
Il 2023 si è concluso. Quali sono i vostri dischi preferiti dell'anno appena trascorso?
(N): Da un po' di anni mi sono distaccata da tante cose e tra queste anche le ultime uscite dei miei gruppi preferiti. L'ultimo che sono riuscita ad ascoltare è quello dei Blut Aus Nord-Disharmonium – Nahab, disco disturbante e ossessivo che solo loro e altri pochi come i Portal riescono a creare... Disco, che potrebbe essere benissimo la colonna sonora della mia vita di questi ultimi anni.
(HDW): Come dar torto a Noctuaria? Oltre ai B.A.N. aggiungerei gli ottimi ritorni di alcune tra le mie band preferite in ambito death metal, ossia Obituary, Cannibal Corpse e Suffocation.
È tutto. Grazie per l'attenzione, a voi le parole finali.
(HDW): A Spectraweb porgo sentiti ringraziamenti per l'interesse e per l'intervista per nulla banale, mentre per tutti coloro che leggeranno consiglio, come sempre, di non fermarsi alle mode e di esplorare e scandagliare l'underground, in quanto è affollato da numerose e incredibili proposte musicali, sta a voi scoprirle e supportarle.
- MARCO CAVALLINI -