I ferraresi Act Noir non sono un gruppo di recente formazione, in quanto il loro nucleo originario risale al 1998 e precedentemente il fondatore Sergio era conosciuto nell'underground italiano per la sua esperienza negli Alma Mater. Che i nostri non siano gli ultimi arrivati lo si intuisce subito grazie alla classe, all'eleganza e la maturità sulle quali poggiano le canzoni di questo "Automatisme psychique", un album nel quale confluiscono sonorità darkwave e frammenti dal sapore trip-pop rimandanti ai Massive Attack più oscuri. Il tutto suonato/proposto con un'attitudine assolutamente grigia che porta alla mente, per approccio verso la materia sonora, due cult bands come Canaan e Monumentum (dei quali è presente un ottimo remix della tetra "Distance"). Il gruppo che in assoluto balza comunque più all'orecchio sono i Depeche Mode, specialmente quelli degli ultimi lavori, ovvero quelli che hanno unito all'elettronica l'utilizzo di strumenti tipicamente rock. Un gran bel disco che si propone come ideale colonna sonora per chi ama farsi accarezzare dalle emozioni malinconiche.
- MARCO CAVALLINI -