L'opera di ristampa e riedizione dei vecchi albums di Antonius Rex/Jacula cominciata dalla Black Widow Records nel 2001 con il segreto "In cauda semper stat venenum" si conclude oggi, giusto dieci anni dopo, con la pubblicazione di "Ralefun", disco originariamente inciso e pubblicato nel 1979.
Non si tratta di una nuova versione totalmente risuonata (come nel 2009 era stato invece annunciato da Bartoccetti), ma di una riedizione rimasterizzata dell'album.
Un disco di cui l'artista si è spesso lamentato in numerose interviste, a causa della fretta assurda col quale è stato inciso e pubblicato.
Ma le canzoni sono veramente belle, e questa nuova versione rende giustizia alla validità di questo album.
"Ralefun" non possiede la forza esoterica degli altri lavori registrati in quel decennio dal duo marchigiano (il trittico "Neque semper arcum tendit rex", "Anno Demoni" e "Praeternatural"), ma ha dalla sua la dolcezza del progressive, riletta e interpretata in una chiave decadente dal gruppo.
L'iniziale "Magic sadness", "Incubus" e "In Einsteinesse's memory" sono belle composizioni nelle quali la chitarra di Bartoccetti si rincorre e si incontra spesso con il lavoro tastieristico di Doris Norton, mentre il flauto di Hugo Heredia è l'elemento nuovo del suond degli Antonius Rex rispetto alle prove pubblicate precedentemente a "Ralefun".
La lunga finale "Enchanted wood" (l'unica, a mio avviso, che ha subito un forte lavoro di restyling, essendo diversa in certi suoni e atmosfere dalla versione 1979) non potrebbe avere titolo più adatto; pare davvero di entrare in un bosco incantato, accompagnati da tetri rumori ambientali, un flauto surreale, la voce di Bartoccetti che recita in sottofondo, echi di tastiere lontanissime e autentici versi di rapaci notturni.
Ma il gioiello finale è l'inedito "Proxima Luna", un brano magico, solenne ed atmosferico (a mio parere risalente alle sessioni del mitico "Praeternatural") poggiante sul mini moog di Doris Norton, abilissima nel tessere una melodia così sognante ed oscura al tempo stesso; le sue parole "La prossima luna.è lei la causa di tutto..eliminando lei tornerai da noi" danno un ulteriore tocco di sinistro fascino alla composizione.
L'artwork e la confezione del disco sono strepitose, presentando foto inedite dell'epoca, immagini sepolcrali (la stessa copertina si presenta in una versione maggiormente criptica rispetto all'originale del 1979) ed un lungo ed enigmatico scritto in latino, la lingua dei morti per eccellenza.
Sotto il punto di vista grafico il binomio Bartoccetti/Black Widow Records funziona a meraviglia, e da anni i fans possono godere di versioni vinile e CD assolutamente uniche.
Sbaglierà chi comprerà questo disco pensando solo a finire la sua collezione degli Antonius Rex; "Ralefun" è un disco che finalmente a distanza di tantissimi anni è stato portato alla luce per mostrare il suo valore; in molti se ne accorgeranno.
- MARCO CAVALLINI - |