Ho conosciuto questo gruppo qualche anno fa, quando cliccando sul sito italiano (peraltro curato benissimo, dategli un'occhiata) dedicato ai Dead Can Dance scoprii che il webmaster Massimiliano Picconi aveva anche un suo progetto musicale, Atrium Animae.
Ad accompagnarlo nella tessitura di eteree, malinconiche e desolate melodie la splendida voce di Alessia Cicala (già attiva con Chirleison e, in passato, Essences).
Il tutto a creare una musica dall'alto tasso mistico - religioso, un'ideale colonna sonora da assaporare magari durante un soggiorno presso un monastero o convento alla ricerca della propria (perduta) spiritualità.
Il riferimento musicale ai Dead Can Dance del fondamentale trittico "Spleen and ideal", "Within the realm of a dying sun" e "The serpent's egg" è innegabile, ma questo disco vive anche di luce propria, una luce che spesso si fonde alla perfezione col buio, andando a colorare orizzonti sonori d'infinita e decadente poesia, dove archi, ottoni, orchestrazioni e voci sublimi sono un tuttuno nel dare emozioni all'ascoltatore.
"Dies Irae" è un concept album basato sulla rilettura di alcuni passi presi da testi religiosi e pagani aventi come tema la relazione Dio - Uomo; sette brani come i sette sigilli, aperti uno dopo l'altro, e che terminano con "Angelum Abyssi", dall' Apocalisse di San Giovanni.
Una canzone la cui atmosfera e drammaticità lasciano allibiti, così come incantano l'inno funebre "Rex Gloriae" (ottimo l'apporto vocale dell'ospite Paolo Meloni), e la monastica "Signum Iudicii" (camaleontico il lavoro alle voci di Alessia, supportata da un drammatico crescendo musicale).
Un album da ascoltare con estrema attenzione e in religioso silenzio; fatelo, e vi sentirete spiritualmente rinfrancati e più profondi.
- MARCO CAVALLINI -