Autopsy; il loro nome rappresenta da sempre qualcosa di importante per chi, come
il sottoscritto, stravede per l'unione fra il death e il doom metal. Da un lato
la violenza e la potenza, dall'altro la pesantezza e l'oscurità.
Autopsy ne sono i maestri, e il loro "Mental funeral" (1991, come passa il tempo.) è il disco fondamentale per chi voglia scoprire e apprezzare questo (sotto)genere.
La reunion avvenuta qualche anno fa (che aveva portato al mini album "The tomb within") è oggi concretizzata con questo nuovo "Macabre eternal", disco in puro Autopsy style al 100% che riprende il discorso che si era interrotto con "Shitfun".
Nulla è cambiato per il gruppo americano, nulla del suo stile, nulla del suo approccio al metal (rozzo a dir poco) e chi rimpiangeva le atmosfere malsane dei dischi passati sarà accontentato da queste nuove composizioni, totalmente devote alle sonorità e allo spirito degli anni '90.
"Hand of darkness", la title track, l'oscurissima "Always about to die" (echeggiante i primi Cathedral), "Deliver me from sanity" potrebbero uscire da un qualsiasi altro disco degli Autopsy rilasciato anni fa, con il loro continuo alternarsi fra parti veloci e funeree porzioni doom, con i tipici assoli (di classica scuola Slayer, ovvero un continuo alternarsi e rincorrersi) di Danny Coralles ed Eric Cutler e il catacombale cantato di Chris Reifert intento nel declamare liriche che inneggiano al lato putrido della vita.
I loro fans non chiedevano e aspettavano altro, e gli Autopsy li hanno accontentati.
- MARCO CAVALLINI -