Giunge il momento del debut full lenght (dopo il MiniCD di due anni fa) per gli
italiani Black Oath.
Pubblicato dalla svedese I Hate Records, questo "The third aoen" vede il terzetto bergamasco confermare le qualità espresse nella precedente release, e confermarsi come una delle più belle realtà del campo doom metal italiano odierno.
Doom metal ultra classico, cadenzato ma mai lentissimo e fortemente debitore dei maestri Candlemass, specialmente nei primi due brani, la solenne "Death as liberation" (quasi un tributo al gruppo svedese) e la più dinamica "Growth of a star within".
Lo spirito occulto che ammantava il mini di due anni fa viene fuori nella seconda parte del disco, dove il gruppo mostra anche una maggiore varietà di soluzioni sonore; "Horcell the temple" e la lunga conclusiva "The Black Oath" poggiano su oscure vibrazioni dove l'utilizzo di un sacrale organo, mistici cori gregoriani e freddi synths si sposano perfettamente alla nera elettricità della chitarra.
Non abbiate remore e firmate il patto nero; non resterete delusi.
- MARCO CAVALLINI -