"Witchcult today" appare immediatamente come l'album più nero ed esoterico mai partorito da Justin Oborn, un pozzo nero senza fondo. La produzione e registrazione dei suoni sembrano provenire da un polveroso disco della scena sixties/seventies ed il libretto interno corredato da tetre immagini di sinistri rituali riporta alla mente un disco di culto come "Witchcraft" degli americani Coven. Credo che nessuno fino a poco tempo si sarebbe mai aspettato di ascoltare un sitar in un disco degli Electric Wizard. Un sitar, attenzione, che viene comunque "snaturalizzato", nel senso che il suo non è un suono tipicamente caldo e pacifico, al contrario serve a rendere "Raptus" un'oscura litania che potrebbe generare incubi se ascoltata in certe situazioni. "Dunwich" e "Torquemada '71" hanno al loro interno alcune finestre che lasciano entrare un debole filo da luce, subito coperto dalle tenebre che avvolgono la mefitica "Satanic rites of Dracula" e la pazzesca suite "Black magic rituals & perversions". Un album indicato a chiunque voglia intraprendere un viaggio all'interno di sé stesso, accompagnato da una colonna sonora che non rincuora, ma al contrario terrorizza; riuscirete a resistere al suo sinistro fascino?
- MARCO CAVALLINI -