Rimango sbalordito di fronte ad un disco come questo.
Mai avrei pensato che nel 2011 si potesse ancora concepire un album di death/doom metal così mostruosamente immerso nei primissimi anni ‘90. Amanti/orfani degli Incantation del debutto “Onward to Golgotha” (e dei primissimi EP della band statunitense) questo è il disco che aspettavate da una vita. Siamo quasi ai livelli del plagio e della clonatura totale; stesso stile, identica produzione e profonda cavernosità del suono e una voce che è la copia carbone di quella di Craig Pillard.
Quindi un album dove la potenza del death metal è perennemente ammantata in una nera coltre doom, anche nella sue parti più veloci, comunque in minoranza rispetto alle porzioni lente e funeree (la conclusiva “Coffinpsalms”richiama il mitico debutto dei Cathedral “Forest of equilibrium“).
Indicatissimo ai fans di queste sonorità.
- MARCO CAVALLINI -