25 anni di attesa prima di realizzare il disco di debutto sono tantissimi, quasi infiniti direi. E credo che solo nel Doom Metal (la musica eterna per eccellenza) possa esistere una pazienza così lunga, estenuante. Gli EPITAPH rilasciano il loro primo album ufficiale dopo un quarto di secolo passato nell’underground, 25 anni in cui tra l’altro il gruppo è comunque spesso stato sulla bocca dei profondi conoscitori della musica oscura italiana. Il combo veronese (autore di tre ottimi demotapes) fu infatti fondato nel lontano 1989 da Mauro Tollini e Nicola Murari, precedentemente compagni del misterioso Roberto Morbioli nei BLACK HOLE, autori nel 1985 del disco “Land of mystery”, album di fama e culto assoluto di tutta la scena occult doom mondiale. Trovati nel chitarrista Lorenzo Loatelli e nel cantante Emiliano Cioffi (ex All Soul’ day, altro grande gruppo della vecchia scena doom veronese) gli ideali compagni d’avventura, Mauro e Nicola hanno infine deciso di rimettersi in gioco, e finalmente è giunta l’ora dell’agognato debutto ufficiale, contenente sette pezzi provenienti dai vecchi demos qui rielaborati, riarrangiati e ricoperti di nuova veste più un brano nuovo inedito. “Beyond the mirror”, “The battle of inside”,”Loser one” non risentono del tempo che è passato dalla loro composizione originaria e faranno la gioia di chi negli anni ’80 adorava il doom metal di scuola Candlemass, Pentagram e chi invece negli anni ‘90/2000 quello alla Solitude Aeternus. Provo un grande piacere nel vedere che il mio brano preferito sia proprio l’inedito “Daughters of lot” (scritto nel 2007), e la speranza è che il gruppo possa in futuro comporre e registrare al più presto nuove canzoni dalle stesse qualità compositive ed emotive. Non fateci aspettare altri 25 anni.
- MARCO CAVALLINI -