Come si usa dire, è uno sporco lavoro, ma lo devo pur fare; questo nuovo disco dei Forgotten Tomb, a mio parere, non funziona.
Già il fatto che pubblicassero a solo un anno di distanza da “Under saturn retrograde” destava perplessità, ed ora ne ho la conferma.
Poteva essere il disco del coraggio, il disco che tagliava (quasi) definitivamente i legami col passato, il disco in cui i Forgotten Tomb se ne fregavano di tutto e tutti, e dicevano in 4 minuti quello che prima dicevano in 8, ma così non è stato.
Il gruppo decide di non abbandonare alcune caratteristiche di base (si registra anzi un passo indietro riguardo le vocals, che vedono il ritorno al timbro black metal), ovvero brani lunghi, composizioni articolate e il frequente inserto di porzioni acustiche; in particolare queste ultime non fanno altro che appesantire e allungare inutilmente i brani.
Ne vengono quindi fuori canzoni “stanche” e soprattutto la seconda parte del disco non presenta alcun guizzo in grado di destare attenzione; non mi stupirei se fermaste l’ascolto dell’album a metà di esso.
Già l’iniziale “Deprived” conferma questa tesi; ottima songs dinamica di metal/rock tenebroso e malinconico che però poteva però chiudersi prima dell’insert acustico e durare la metà del suo corso.
Funziona la doomegiante “Cold summer” che unisce al meglio la disperazione di certo black alle atmosfere sporche e viscide dello sludge (come se i Crowbar cadessero in crisi suicida), mentre la rockeggiante “Let’s torture each other” è il brano più catchy mai scritto da Herr Morbid e soci, una sorta di The Cult più heavy in vena dark (anche qui il brano poteva chiudersi molto prima).
Le qualità tecniche e sonore del gruppo piacentino non si discutono ed anzi aumentano le (poche) intuizioni vincenti dell’album; ma “…And don’t deliver us from evil…” è il disco di un gruppo che gioca a tenere il piede in due scarpe, timoroso di perdere i fans estremi da un lato e voglioso di accaparrarsene nuovi dall’altro.
Se il gruppo non ha il coraggio di andare oltre, e pubblica un disco che in tutto e per tutto sembra il lato B del disco uscito l’anno scorso , questo significa che i Forgotten Tomb sono caduti in un vortice di inceppamento che non mi sarei aspettato.
Come detto, è il lato B di “Under saturn retrograde”, e spesso lato B significa scarti.
- MARCO CAVALLINI -