Questo quartetto svedese giunge al debutto ufficiale (dopo un album autoprodotto) grazie all'intuito della genovese Blood Rock Records, abile nello scoprire il gruppo e dargli la giusta vetrina internazionale.
"Morka vatten" è un pazzesco concentrato di pesantissimo heavy blues immerso negli anni '70, imbevuto di psichedelia acida e soluzioni prog.
"Sòderstànstblues", "Kàllar Tony", "Aldrig har gag vetal" e "Fri" sono le perle di un disco che vive sul continuo contrasto fra porzioni hard e stacchi soft (spesso vengono adottate soluzioni slide); senza nulla togliere all'egregia sezione ritmica, un plauso particolare va fatto ai chitarristi Kenny Oswald Sjòdin (anche alla voce) e Knut Hassel, dannatamente efficaci nel dipingere quadri ipersaturi di note.
Ovvi i paragoni coi grandi del passato (Black Sabbath, Budgie, Blue Cheer..), ma se ci avviciniamo di più agli anni 2000, mi sento di poter dire che se gli Spiritual Beggars (dopo l'incredibile "Ad astra) non avessero ascoltato il richiamo delle sirene del metal, avrebbero inciso un disco come questo. E non mi sembra cosa da poco.
Non sono un grande fan dei suoni seventies, ma quando ascolto un album come questo non posso far altro che esaltarmi ad ogni ascolto.
- MARCO CAVALLINI -