Come credo tutti sappiate, questo è il nuovo gruppo/progetto che vede coinvolti Toni Iommi, Geezer Butler, Ronnie James Dio e Vinnie Appice, ovvero i Black Sabbath dell'era "Dehumanizer" (il lontano 1992).
Prima di acquistare questo disco ho atteso qualche tempo; nel frattempo leggevo ovunque recensioni entusiastiche, piene di elogi e lodi a non finire. Credevo fossero le solite cose che si fanno quando dei dinosauri del rock si riuniscono (per l'ennesima volta) e pubblicano qualcosa di nuovo; si sa, in molti hanno timore a stroncarne il disco, quasi non si potesse parlare male di chi ha fatto la storia del rock e oggi pubblica un album mediocre.
Con queste mie convinzioni ho comperato l'album; risultato? Mi cospargo il capo di cenere, e sono qui a parlare del più grande disco doom metal del 2009, uno dei più belli degli ultimi venti anni, credetemi.
L'atmosfera è nera, il passo è cadenzato e solenne e le canzoni sono dannatamente efficaci nello sprigionare energia oscura ad ogni nota.
Su tutte segnalo l'iniziale "Atom & Evil", "Bible black", la conclusiva "Breaking into heaven" e soprattutto la mefistofelica "Follow the tears", quattro perle nere destinate ad entrare nel cuore di ogni fans del vero doom metal, quello che ti rapisce per non liberarti più dalla sua spirale nera.
Toni Iommi, dopo tutti questi anni, è ancora la divinità (irraggiungibile) del riffing e Ronnie canta in modo incredibilmente divino; gli anni passano, ma questi due personaggi sembrano non risentirne affatto, quasi avessero stretto un patto con "qualcuno" che li rende indenni allo scorrere del tempo.
Mi inchino di fronte a tanta e tale grandezza, altro non posso fare.
- MARCO CAVALLINI -