Questo disco farà la gioia di ogni cultore dello shoegazing rock, ma soprattutto di chiunque abbia voglia di emozionarsi attraverso le note della musica. Helen Stellar sono un trio americano e "A prayer to myself" è il loro debutto, o meglio è la raccolta degli EP's pubblicati precedentemente dal gruppo. Shoegazing rock; sì, perché i nostri si muovono nelle coordinate dello shoegazing, ma senza perdersi nel vortice/magma sonoro caratterizzante il genere. Helen Stellar suonano a testa bassa, ma senza autoindulgersi, capito il senso? Le chitarre splettrate, i riverberi, i suoni a vortice ci sono eccome, ma il tutto è suonato con una determinazione fortemente rock, escludendo a priori ogni minimo senso di noia/ripetitività che talvolta caratterizza i gruppi dediti al genere.
"Our secrets", le accattivanti "Diane" e "Panic attack at breakfast" (dotata di un groove incredibile) sono gemme di vellutato rock psichedelico che sgorga dall'animo. Come non emozionarsi poi all'ascolto di "Popris" e la seguente "Flutterby"? Canzoni che spingono verso il lato lisergico dello shoegazing, esplorando lidi psichedelici dai quali una volta arrivati non si vorrebbe più tornare indietro. Una delle più belle sorprese d'inizio anno: è per gruppi e dischi del genere che vale davvero la pena di non avere mai voglia di fermarsi alla ricerca di nuove emozioni.
- MARCO CAVALLINI -