La HammerHeart ristampa i primi due album degli Hooded Menace, band diventata fin dall'esordio un culto per i fans del death/doom metal, due generi che, quando proposti nel modo giusto, appaiono come inscindibili. "Fulfill the curse" è il debutto del gruppo, pubblicato nel 2008, un disco che, giustamente indicato dalla label e come scritto nelle recensioni di tutto globo, farà la gioia di chi stravede per i primissimi Paradise Lost, gli Autopsy del classico "Mental Funeral", i Winter dello storico "Into Darkness", gli Asphyx dei primi due album. Hooded Menace sono finlandesi e personalmente odo echi dei primissimi e mai troppo lodati conterranei Unholy; un alone gelido a volte avvolge l'impasto sonoro.
E per finire "in gloria", pare di risentire i Cathedral dello storico "Forest of Equilibrium", disco epocale del 1991 che ha cambiato la storia del doom metal.
Il trittico iniziale "Rotting rampage (Menace of the skeletal dead)", "Fulfill the curse", "Graps of the bestwoman" è quanto di meglio si possa chiedere a questo "sottogenere". Lentezza, pesantezza, oscurità, brevissimi squarci di linee di chitarre melodiche che richiamano il maestro Gregor Mackintosh, una voce che rimanda al Nick Holmes più cupo, un alone di funebre decadenza che ammanta in un mantello nero da cui una volta indossato, è difficilissimo separarsi.
- MARCO CAVALLINI -