A distanza di un anno tornano i ravennati Morbid Pest, sempre devoti al black metal puro ed incontaminato.
Questo nuovo "Reditus Culto Janus" si presenta ancora più oscuro del precedente "In tenebris", anche in virtù di una produzione decisamente cupa (forse ricercata dal trio) e underground.
Effettivamente sembra proprio di ascoltare una cassetta demo dei primissimi '90, anni in cui non si badava tanto alla qualità della registrazione, ma piuttosto si cercava di trasportare in musica il lato nero dell'esistenza.
Da questo punto di vista i Morbid Pest centrano in pieno il bersaglio.
Canzoni come "Sacrificio di luna" e la seguente "Serpent of all" mi ricordano le primissime cose dei Carpathian Forest (o anche del loro progetto precedente, i misconosciuti Grimm) e qualcosa dei mai troppo lodati Manes nelle atmosfere più funeree; un gruppo di paragone odierno possono essere i cult finlandesi Diaboli ed il loro disco di ritorno "Invocation", anche per via della produzione così cavernosa e oldstyle.
"The end of the false Christ" e la conclusiva "Peste morbosa" si segnalano per l'azzeccato inserimento, mescolato alla violenza sonora, di samples tratti da films horror e oscuri (grandissimo quello che apre la prima), un'idea che se sviluppata più a fondo darebbe un tocco di originalità in più ai nostri.
Vedremo cosa saprà fare in futuro questo gruppo, al momento al lavoro su nuove composizioni e comunque consigliatissimo ai cultori dello spirito black metal primordiale.
- MARCO CAVALLINI -