Fa quasi impressione ascoltare un disco con una produzione del genere ancora oggi nel 2014.
Il foglio promozionale scrive “Cryptic Darkened Death metal”, ma più che criptico è corretto dire caotico, per usare un eufemismo.
Sorvolando (ma la cosa è davvero difficile) sulla produzione, questi MORGON tirano fuori un disco non male, proponendo un death metal spesso rallentato dove chiaramente le porzioni più efficaci risultano essere quelle lente (quindi meno indistinte), spesso ai limiti del doom più cupo.
Il disco pare diviso in due, visto che le canzoni seguenti il brano “Interlude” (posto al centro dell’album) sono molto più efficaci di quelle poste prima di esso; probabilmente provengono da due sessioni distinte di composizione e registrazione; sono appunto le canzoni della seconda porzione ad affascinare maggiormente.
Nella biografia si accenna ad una similitudine fra i nostri e i Necros Christos, e alcune porzioni più nere e musicali del disco richiamano al gruppo tedesco, senza comunque raggiungerne la maestosità. Piuttosto che cercare paragoni con gruppi odierni (non ne conosco nemmeno uno di quelli citati nel flyer promozionale) mi è facile invece trovare come influenza per questo terzetto francese due gruppi che fra i primi unirono death e doom metal, ovvero gli olandesi Asphyx e gli Autopsy (era “Mental funeral”). Credo che per chi ascoltava death metal già nei primissimi anni ’90 non sarà difficile avere questa piacevole sensazione.
- MARCO CAVALLINI -