Nuovo album (il terzo in diciassette anni di carriera!) per gli australiani Mournful Congregation, uno dei gruppi di punta della scena depressive doom metal.
Rispetto alle prove precedenti nulla è cambiato, ed il duo australiano si ripresenta come un incrocio fra i primi Cathedral (per la desolazione), l'accoppiata finlandese Unholy/Thergothon (per l'oscura freddezza) e i My Dying Bride (per la tragicità).
Una musica dall'andamento lentissimo quella proposta in questo "The June frost", un disco dall'effetto quasi catalettico se ascoltato tutto d'un fiato e magari consecutivamente; l'intro a base di cori gregoriani "Solemn strikes the funeral chime", qualche intermezzo atmosferico e l'inserto di chitarre acustiche contribuiscono a smorzare un attimo la cappa oscura creata dalle chitarre perennemente impostate su note funeree/piangenti.
Indicato per gente allo stadio terminale.
- MARCO CAVALLINI -