Questa è la musica per la fine del mondo. Basterebbero poche parole per descrivere "Jupiter temple", disco di debutto di Nihil Novi Sub Sole, nuovo progetto solista di Marco Kehren nato dopo lo scioglimento della cult band Deinonychus.
Se non avete la mente ristretta, ed apprezzate la musica al di là dei generi e delle barriere musicali, noterete che non è poi cambiato molto rispetto al passato.
Lasciata alla spalle la matrice metal, oggi il nostro propone una musica apocalittica che nasce nell'oscurità, si evolve e sfiora lidi di luce e poi ritorna nel nero più profondo ed abissale.
Risulta riduttivo parlare di dark ambient; un disco come "Jupiter temple" non ristagna nelle (spesso limitate) tipiche coordinate del genere, ma le utilizza come base per poi abbracciare universi sonori all'apparenza in contrasto fra loro, ma qui condensati in maniera eccellente dall'artista olandese.
Ciò che più colpisce è la naturalezza con la quale la nera musica di sottofondo si amalgama con gli splendidi cori (equamente divisi fra angeliche voci femminili e possenti canti gregoriani) utilizzati da Marco, a mio avviso il vero punto di forza dell'album; dei cori dal notevolissimo effetto paralizzante, tanta è la loro forza evocativa.
"Nihil novi sub sole", "Die Angeklaten", "Stigma", "Walking over mother disease" e "Idolatry" sono le gemme di questo disco, un album che vive sul continuo contrasto fra umori celestiali ed emozioni oscure.
Se siete alla ricerca di un anello di congiunzione fra il misticismo dei Dead Cand Dance ed il gusto apocalittico di certe cose dei Death In June questo è il disco che aspettavate da anni. Consigliato a chiunque non nasconda la propria fascinazione per il lato amaro dell'esistenza.
- MARCO CAVALLINI -