"Non ho mai visto la luce illuminare il mondo; non ho mai visto una sola verità in tutto ciò che ho sentito". Queste sono le parole pronunciate in apertura di "In Requiem". I Paradise Lost sono tornati, ed è di nuovo tempo d'immergerci nella totale rassegnazione/autocommiserazione, è di nuovo scoccata l'ora di guardarsi all'interno dell'animo ed apprezzarne il lato malinconico che ne accompagna l'esistenza.
"In Requiem" è il disco che molti fan della band stavano aspettando da anni, un disco duro e pesante che rimanda alla cristallina potenza di "Draconian times" (1995), l'album che consacrò a livello mondiale il quintetto inglese. La chitarra di Gregor Mackintosh è tornata la protagonista assoluta, costruendo lo scheletro delle canzoni, sulle quali si staglia il cantato inconsolabile di Nick Holmes, spesso aggressivo come da tempo non si sentiva.
L'iniziale e decadente "Never for the damned" ne è l'esempio più lampante, un brano magnifico dove la chitarra è subito perfetta nel dipingere le sue caratteristiche linee gotiche (vi rendete conto di quante band le hanno copiate?), accompagnata da orchestrali synth di sottofondo. "Praise lamented shade" è un brano quasi doom per lentezza e potenza drammatica, "Prelude to descent" è una gotica ballata elettrica spezzata da lugubri riff ed un'improvvisa accelerazione. "Sedative God" è una cavalcata gothic doom (echi del periodo "Shades og God" si sentono in lontananza) con un bellissimo refrain, mentre la conclusiva "Your own reality" è una mini suite doom dove struggenti assoli chitarristici si fondono con malinconiche note orchestrali.
"In Requiem" è il disco di una band ferita, il disco di un gruppo che dopo anni di critiche e momenti bui è tornato, e mostra di avere sempre una marcia in più rispetto a tutti, nonostante gli anni siano passati e la scena si sia ampliata a dismisura. "In Requiem" è l'ennesimo capolavoro di quella che, volenti o nolenti, è la più grande ed influente band della storia del gothic metal. Negarlo sarebbe la più grande delle ipocrisie.
- MARCO CAVALLINI -