Stupore e meraviglia. Queste sono le prime sensazioni provate all'ascolto di "Collecting shells at lighthouse hill", secondo album dei Room With A View, i quali, col debutto "First year departure" si erano guadagnati la stima di fans e critica. Rispetto a quel disco parecchie cose sono cambiate, sia a livello di line up, che, soprattutto, a livello stilistico e sonoro. "Collecting shells at." presenta il quartetto romano sotto una nuova veste, distante, per certi versi, da come lo avevamo conosciuto col lavoro precedente. Complice una produzione spaventosa, le canzoni del gruppo si sono come "asciugate", senza comunque perdere nulla in emozioni ed atmosfere. Se le composizioni passate dei nostri si sviluppavano in mini suite di 7/8 minuti, oggi non superano i 4 minuti l'una, riuscendo a cogliere il mood giusto nella loro concretezza. Diciamo che, se prima ai Room With A View occorrevano otto minuti per centrare l'obiettivo, oggi gliene bastano quattro. Il quartetto ha inoltre abbracciato soluzioni sonore care a gruppi come Cave In e Dredg, immergendo la tipica malinconia del loro sound originario in un'attitudine postrock/emocore. Ciò che ne scaturisce è un gioellinino d'arte sonora. L'adesivo posto in copertina recita: "Dark Emotional Music"; non serve aggiungere altro.
- MARCO CAVALLINI -