Arriva dalla Norvegia la prima sorpresa di questo 2012 appena iniziato.
Un gruppo che definisce la propria musica Suicidal Blackish Pop/Rock suona abbastanza strano, ma la descrizione adottata non è poi così lontana da quanto proposto dalla band.
Erik Unsgaard (chitarre e voce, nonché unico compositore) ad un certo punto ha capito che oltre all’apporto della batteria (suonata da Uruz degli Urgehal) le sue composizioni necessitavano del coinvolgimento di strumenti al di fuori del classico clichè metal/rock; e così ecco arrivare i contributi di sassofono, trombe, cello, violini e pianoforte.
Ovvio il rimando ai Den Saakdalte (Niklas Kvarforth è inoltre ospite in due brani), non solo per l’utilizzo di questi inserimenti “strani”, ma anche per l’atmosfera creata che spesso unisce alla perfezione il nero al bizzarro.
Un gruppo che farà quindi la gioia di chi ha amato “All heil pessimism”, ma anche di chi stravede per bands come Lifelover, ultimi Shining e Joyless (quelli subito post Forgotten Woods, non quelli di oggi, fortunatamente).
L’iniziale “Suicide syndrome” e la lunga “Suffer in silence” sono due lente immersioni nel lato negativo della mente, ottime nel dare vibrazioni oscure nelle quali si provano inusuali sensazioni, date anche dagli interventi quasi spiazzanti degli strumenti sopra citati.
Le mie preferenze vanno a “Perfect”, “My precious” (davvero sopraffini gli assoli di chitarra) e la conclusiva “New Life – New Beginning”, dannatamente efficaci e dotate di un groove rock quasi orecchiabile nei refrains.
Oltre che al classico formato CD, il disco è disponibile anche in una versione limitata in vinile su SADSUN MUSIC; affrettatevi e non lasciateveli sfuggire; ve ne pentireste.
- MARCO CAVALLINI -