Progetto solista di Zhaaral, già chitarrista degli svizzeri Darkspace.
Non avessi saputo del paese di origine dell'artista avrei detto che questo gruppo/CD viene dalla Finlandia.
Infatti, nel corso degli ascolti questo "Skullreader" mi ha più volte ricordato una grandissima e sottovaluta cult band proveniente da questo paese nordico, gli incredibili Unholy, autori nei primi anni 90 di quattro capolavori di avantgarde doom metal.
In particolare ciò che, a mio avviso, richiama alla band finnica sono il suono delle chitarre, le atmosfere gelide (create anche grazie al contributo ai synths dell'ospite Roberto Mammarella, ex Monumentum) e l'andamento lentissimo, quasi da catalessi, che caratterizza le cinque songs.
La voce, appena percettibile, si fonde con le chitarre allucinate che spesso assumono toni psichedelici e si impastano col grigiore ambient di sottofondo, ed il tutto è arricchito dal frequente ingresso di arpeggi spettrali che suonano come sospesi nel vuoto.
Una delle più liete sorprese del 2009; vivamente consigliato a chiunque ami la musica oscura.
- MARCO CAVALLINI -