Non mi dilungherò troppo e vado subito al sodo; questo EP d’esordio dei napoletani TUNA DE TIERRA è la cosa dannatamente più Stoner Rock che mi sia capitata di ascoltare da molti anni ad oggi da parte di una band italiana.
Atmosfere desertiche, umori afosi, passaggi liquido/psichedelici alternati alle porzioni hard evidenzianti la chitarra del bravo Alessio De Cicco, sezione ritmica poggiante su ritmi cadenzati.
Il tutto ammantato da un’indovinata registrazione e produzione efficacemente polverose.
Stoner Rock nella sua forma più pura, e quindi debitore degli originatori Kyuss e dei primi Natas (in principio i migliori interpreti della lezione di Homme e soci).
L’iniziale “Red Sun” e la successiva “Ash” (la mia preferita) avanzano lentamente e rimandano all’istante indietro di oltre 15 anni, al finire degli anni ‘90/primissimi anni 2000, periodo in cui la scena Stoner Rock stava vivendo il suo periodo di massimo splendore artistico e, soprattutto, mediatico.
Nella conclusiva “El Paso De La Tortuga” il trio accantona il lato hard, utilizzando chitarre acustiche e andando a toccare umori ugualmente efficaci ne loro mantra psichedelico.
La speranza è che nel futuro la band possa regalarci una prova su lunga distanza; le aspettative create da questi tre pezzi è davvero tanta.
- MARCO CAVALLINI -