Il precedente "Lucifer songs" aveva infranto certe barriere ed aveva aperto agli UFOMAMMUT nuovi campi e soluzioni sonore, vedendo il trio addentrarsi in atmosfere oscure dove la psichedelia più liquida si fondeva col doom più ossessivo; oggi "Idolum" rappresenta un nuovo passo del gruppo, aperto a sempre più soluzioni, senza per questo snaturare il proprio stile originario. Il passo è pachidermico fino al collasso, al punto che "Idolum" suona come il disco più lento e pesante mai concepito dagli UFOMAMMUT, e tutto pare creato/suonato per intontire l'ascoltatore e farlo vacillare sospeso nelle buie atmosfere dell'album. Le lunghe pause liquido/psichedeliche ammaliano all'istante e hanno il compito di rendere ancora più laceranti le porzioni heavy, facendo sembrare "Idolum" come un'onda che oscilla placida nel mare prima d'infrangersi pesantemente contro gli scogli. La spiritica "Ammonia" è un incubo psichedelico, mentre la lunga suite "Hellectric" è un'opera nell'opera, coi suoi continui cambi di umori e soluzioni/atmosfere sonore, così come la mastodontica "Nero", il cui titolo esprime tutto. Un disco per chiunque ami vivere in musica le atmosfere derivanti dalla voglia di conoscere meglio sé stessi attraverso l'angoscia e la paura.
- MARCO CAVALLINI -